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Il 3 luglio 1928, anno trionfale per la carriera del giovane pilota Arturo Ferrarin e per il maggiore Carlo Del Prete, su un Savoia Marchetti S.64 decollano da Guidonia Montecelio (Roma) con destinazione Bahia in Brasile, distante 8.200 km.
Il 5 luglio il velivolo, giunto al termi- ne dell’autonomia, compie un atterraggio di fortuna sulla spiaggia di Touros vicino Porto Natal, conquistando così il record del mondo di volo in linea retta con il riconoscimento del compimento di 7.188 km (circa 8.000 effettivi) in 49h 19m ed il primato di distanza senza scalo da Montecelio (Roma) a Touros (Brasile) di 7.666 km in 58 h 37 min ad una velocità media di circa 168 Km/h.
Appena rientrato in Italia Ferrarin viene insignito della medaglia d’oro al valore aeronautico e raccoglie le sue esperienze nel libro Voli per il mondo (Milano 1929), dedicato alla memoria proprio del fido compagno di viaggio Del Prete.
Il libro, per la prima volta riedito, è ricco di uno stile retorico com’era tipico di quei tempi, ma allo stesso tempo contribuisce a fornire interessanti notizie sul mondo dell’aviazione dell’epoca.
Ci inginocchiammo a terra ringraziando Iddio della grazia ricevuta e ci scambiammo un bacio fraterno. Simultaneo fu il nostro pensiero di pavesare l’apparecchio con le bandiere affidateci a Roma, contenti di aver raggiunta la meta, e di non essere stati indegni della fiducia riposta in noi dal patrio governo: e ad esso volgemmo il pensiero devoto e filiale, come alla ragione prima e vera dei trionfi italiani nelle vie del cielo.