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Il 12 settembre 1919 Gabriele D’Annunzio occupa con un migliaio di uomini il porto adriatico di Fiume. In pochi giorni il suo esercito di “disertori” si moltiplica.
È una sfida al mondo intero.
Nei mesi precedenti all’Impresa umana una serie di discorsi, scritti e poemetti del Vate, che vennero raccolti nel volume Il sudore di sangue (Mondadori, 1931), testimonia il senso di appartenenza, nonché l’arditismo e l’italico furore che consentì alle legioni di D’Annunzio di occupare Fiume. Italia o morte è il più attuale, denso, e significativo tra questi ed è il fulcro della selezione qui proposta.
In un momento storico in cui l’amor patrio viene vilipeso di continuo, vale la pena di riflettere sugli uomini e sulle gesta che permettono tutt’ora al popolo italiano di affermare il proprio orgoglio.
Il nemico è penetrato nell’intima carne d’Italia; perché l’Italia non è in quelli che di lei vivono trafficandola e falsandola senza pudore ma in quelli che per lei sola vivono e per lei sola patiscono e per lei sola sono pronti a morire