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L’Intelligenza Artificiale (IA) non è solo il frutto di una disciplina informatica che studia la progettazione di sistemi hardware e software per il cittadino comune. È qualcosa di molto di più. Con l’IA si teorizza se e in che modo si possano realizzare sistemi informatici intelligenti in grado di simulare la capacità e il comportamento dell’essere umano.
La nostra epoca di molti dubbi e poche certezze vede l’imporsi di una sorta di imperativo tecnologico: se esiste qualcosa di tecnicamente possibile, perché non realizzarla?
L’IA ne è un esempio.
Il libro Imperativo Tecnologico ripercorre la storia dell’Intelligenza Artificiale e racconta la genesi della Quarta Rivoluzione industriale, della realtà virtuale, del mondo dei robot, della cibernetica, senza dimenticare di ripercorrere l’affascinante cammino della “narrativa di anticipazione”, o Fantascienza, progressivamente diventata realtà.
L’autore si concentra infine sui vari campi di applicazione dell’IA, da quello militare a quello culturale fino a porre l’accento, da medico epidemiologo, l’enfasi che l’IA sta riscuotendo in ambito sanitario. Allo stesso tempo prende parte al dibattito filosofico in corso, quello sui possibili risvolti di carattere etico e religioso dell’impiego dell’IA, che potrebbe rappresentare l’ultima forma teologica prima dell’affermazione del trans-umanesimo.
“Non avrai nulla e sarai felice”. Per essere felice nonostante condizioni di povertà e totale dipendenza, sarà fondamentale trovare rifugio nei paradisi digitali della realtà virtuale e dell’Intelligenza Artificiale. La nostra vita la vivranno i nostri avatar, una vita sintetica dove si rischia di smarrire la nostra umanità, a cominciare dalla perdita dell’intelligenza emotiva, che è l’unica, vera, insostituibile e inimitabile intelligenza, che ci fa essere persone.