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Avene selvatiche è un’intensa storia personale ed è, anche e soprattutto, un originale, incisivo affresco dell’Italia – in particolare di una Milano che è concentrato dell’Italia – degli Anni Settanta labili e selvaggi. Attraverso la storia di Eurialo, il protagonista, il romanzo evoca e narra, dall’interno, quegli anni di brutalità, di sesso – violento, indifferenziato, banale e insieme struggente – di droga, di tumulti e aggressioni per le strade fra sanbabilini, rossi e Fronte della Gioventù, disordini che avvengono per lo più fra estremisti di destra e di sinistra, ma si complicano in molte altre suddivisioni e fratture, feroci, casuali ed effimere.
Avvicinarsi, comprendersi, non significa propriamente accorgersi della lontananza che ci separa l’un l’altro? Per scoprir poi quel che ci unisce la strada è lunga.
Esaurito