Come sopravvivere alla modernità
Evola, Jünger e Mishima sono i principali autori politicamente scorretti cui questo essenziale vademecum per affrontare il XXI secolo fa soprattutto riferimento allo scopo di rispondere a una pressante domanda culturale, ideale e esistenziale. La dittatura della Tecnocrazia, il controllo a distanza della Tecnoscienza, il dominio planetario della Tecnologia, l’inavvertita costruzione di una mentalità collettiva attraverso i Nuovi Media, il conformismo ipocrita del Pensiero Unico, non rappresentano affatto un destino ineluttabile come si dice, ma possono essere affrontati e sconfitti non con atteggiamenti esteriori e velleitari alla fine del tutto inefficaci nella pratica di ogni giorno, quanto piuttosto attraverso una severa disciplina interiore e una profonda consapevolezza della realtà (quella vera, non quella virtuale che ne sta prendendo il posto) senza illusioni consolatorie. Occorre cercare e trovare nella propria coscienza e nella propria cultura libere da condizionamenti, il senso dei valori perenni allo scopo di recuperare la Tradizione in modo rivoluzionario e innovativo.
Anche di fronte alla pervasività globalizzante dei Nuovi Media, l’ultima incarnazione della Modernità, l’unica cosa che si può fare è una resistenza nello jüngeriano bosco interiore, impedendo evolianamente di essere condizionati da essi pur facendone l’uso indispensabile secondo la massima: “Fai che quello su cui non puoi nulla, nulla possa su di te”.
- Pagine
- 150
- Codice ISBN
- 9788899564056
- Prezzo
- € 13,30
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Rassegna stampa
È, potremmo dire, il breviario di chi non si sottomette.
È l’interrogativo che Gianfranco De Turris pone, con eleganza e sobrietà, introducendo il lettore alla comprensione del “titanismo” contemporaneo al quale nessuno sembra sfuggire.
Questo sobrio volumetto, dalla forma scorrevole, controllato nell’uso della parola è, in realtà, latore di contenuti forti, capaci di restituire dignità alla vita.