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In tutto il mondo, negli ultimi due secoli, il sentimento antiamericano si è diffuso in modo veemente. L’impulso critico di opposizione all’imperialismo statunitense e alla sempre più prepotente politica estera perseguita da Washington, ha raggiunto vette elevate non solo in Sudamerica, Africa,
Medio ed Estremo Oriente, ma anche nei Paesi che sono tuttora alleati degli Usa. L’Italia non fa eccezione. Questo concetto ideologico, che risale già ad inizio dello scorso secolo, non sta solo ad indicare il rifiuto categorico del modello americano nel suo insieme, ma un sentimento avverso alla modernizzazione e alla globalizzazione, all’influenza esterna nei processi decisionali politico-economici, al lento disfacimento degli equilibri geopolitici precostituiti.
Yankee go home! ripercorre la genesi e lo sviluppo di questa insofferenza antiamericana in Italia.
Gli americani hanno scoperto che il mondo non vuole diventare americano. Una vera tragedia, per una nazione messianica che si considera il faro dell’umanità. Eccetto l’Europa occidentale e parte dell’America Latina, il resto del pianeta non vuole saperne di essere americanizzato.