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Nel 2022 Giorgia Meloni ha vinto le elezioni e si è insediata a Palazzo Chigi diventando la prima donna premier della storia d’Italia.
Il suo percorso, che parte da lontano ed è completamente svincolato da quote rosa e altri elementi che non sono legati al merito e all’impegno militante, è legato all’evoluzione, a destra, dell’universo femminile in chiave non ideologica.
In politica e non solo.
In Essere donne in un mondo di femministe. La parità di genere secondo la destra, Cristina Di Giorgi ripercorre la lunga storia di quante, a partire dalla nascita del MSI, hanno scelto di schierarsi da quella che in molti consideravano (e considerano tutt’ora) “la parte sbagliata”, anche e forse soprattutto per le donne.
La destra invece ha dimostrato di avere le carte in regola per far emergere figure femminili di valore ed esprimere concetti circa il tema della “parità di genere” ben più incisivi e condivisibili rispetto a quelli cari all’ultraprogressismo e al femminismo tossico.
“È il concetto di autorità femminile a costituire il perno intorno al quale ruota una visione del femminile alternativa al femminismo barricadiero, che può essere riferita ai connotati del femminile nel mondo della destra quali si evincono, in maniera non sistematica, ma sostanzialmente coerente nel tempo dalle posizioni di volta in volta assunte da quante, soprattutto dagli anni ‘70 in poi, si sono confrontate con il ruolo della donna nella società contrapponendosi alla vulgata del femminismo ideologico”.
Dalla prefazione di Simonetta Bartolini